Camminare è meditare

Perchè camminare è meditare

Riscoprire la natura col camminare a passo lento aiuta a meditare e ritrovare la spiritualità perduta o sonnacchiosa dentro di noi. Non si tratta di essere seguaci di una religione, ma semplicemente di meditare. Basta poco: togliersi l’orologio dal polso, allentare i lacci delle scarpe, sedersi sul sacco a pelo arrotolato o sullo zaino, incrociare le gambe, tenere le mani rilassate sul grembo, sollevare la testa, raddrizzare la schiena, ondeggiare il busto con lentezza e leggerezza avanti e indietro e concentrarsi sul respiro. Sono sufficienti 15 minuti al giorno del corso di un viaggio a piedi per sperimentare questa pratica.

Liberarsi dalle città. Inspirare lentamente la natura intorno ed espirare altrettanto lentamente i pensieri legati alla vita cittadina, dalla fretta alla ricerca del parcheggio, dal traffico allo smog, dallo stress delle quotidianità al lavoro. Queste immagini che affluiranno e si agiteranno nel corso della meditazione vanno espulse come se fossero un fumo nero che esce nella fase dell’espirazione.

Liberarsi dall’ira. La pratica è la stessa, cambia l’oggetto. A essere messi a fuoco sono adesso gli eventi recenti o passati che hanno generato irrequietezza e collera. Il pensiero è semplice: se sei nel giusto non c’è bisogno di adirarsi, se sei nel torto non c’è il diritto. L’immagine da crearsi è la stessa: un fumo nero che esce mentre si espira.

Liberarsi dal possesso. La cosa più grande in proprio possesso è ciò che sta attorno nel momento della meditazione nel viaggio a piedi e le 24 ore successive. E allora, respirare, inalare la natura ed espellere il desiderio di possesso di tutte le cose di cui non ce n’è realmente bisogno. La leggerezza mentale è una delle chiavi del benessere.

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