Camminare guarisce
Perchè camminare guarisce?
Parliamo oggi dell’aspetto terapeutico del camminare. Di come il camminare ha una forte valenza terapeutica sia a livello fisico che a livello psichico per l’uomo.
Capita sempre più spesso di leggere storie di uomini o donne colpite da una malattia che si mettono in cammino e come per magia la malattia si blocca. In alcuni casi addirittura regredisce, nei casi migliori il malato guarisce. Il malato guarisce attraverso il camminare.
L’essere umano da sempre ha sperimentato l’aspetto curativo del camminare. L’uomo ha sempre saputo che camminare ha un certo potere; ma non gli ha mai dato attenzione. Il camminare molto spesso era l’unico mezzo che gli uomini avevano per spostarsi. Questo aspetto olistico, terapeutico del camminare ha radici antiche. Le analizzeremo ora.
Il Camminare ed i sogni
Nell’antica Grecia esistevano dei templi dedicati al dio Asclepio (conosciuto come Esculapio, Dio della medicina). Tali templi erano antri o caverne. Erano meta di pellegrinaggi, luoghi sacri presso cui si andava per richiedere una grazia, un sogno profetico o guaritore.
I pellegrini che si recavano, ad esempio al Tempio di Medicina ad Epidauro, per prepararsi all’esperienza e per il periodo di permanenza al tempio, dovevano osservare norme igieniche ed alimentari (es. evitare alcuni cibi, digiunare o mangiare poco) e regole comportamentali. Una volta giunti a destinazione, era il momento di bagni nell’acqua fredda delle fontane per purificare corpo, mente e spirito. E di relax a contatto con la natura. Ecco già che qui emerge la connessione tra la natura, la guarigione ed il pellegrinaggio (e quindi il camminare).
Questa terapia consisteva nel passare una notte intera presso uno dei templi dedicati ad Asclepio. Tale fenomeno prende il nome di “incubatio”. Le offerte votive ritrovate nei suoi centri di culto ad Epidauro, Pergamo e Roma attestano l’efficacia del rito. L’incubazione venne adottata da certe sette cristiane ed è tuttora in uso in pochi monasteri greci.
Che cos’è l’incubatio?
“L’incubazione è una pratica magico-religiosa conosciuta e praticata fin dall’antichità in tutte le culture mediterranee. Consiste nel dormire in un’area sacra allo scopo di sperimentare in sogno rivelazioni sul futuro oppure di ricevere cure o benedizioni di vario tipo.
Nelle caverne australiane gli aborigeni dormono con cristalli di quarzo o opali della chiaroveggenza, per contattare le creature del Tempo del Sogno, che crearono il mondo e tracciarono le “Vie dei canti”…
…Nel bacino del Mediterraneo, nelle caverne sotterranee, negli antichi culti della terra, le sacerdotesse della Dea Madre cadevano nel sogno incubatorio per avere dalla Dea potere ed energia e anche comunicazioni occulte.
…Sognano nella tenda del sudore i nativi americani per contattare gli spiriti degli antenati e dormivano forse nelle Domus de Janas i sacerdoti delle antiche popolazioni sarde, deprivati delle loro energie terrene dai campi magnetici sottrattivi, per lasciare più facilmente questo mondo per l’altro, sconnettendo il piano materiale…
…Presso gli indiani del Nord America i sogni aiutano a scoprire medicine, canti magici, danze. Il gruppo resta a lungo nudo nella capanna sudatoria delle pietre ardenti bagnate con acqua ed erbe ed entra in una situazione di trance da cui si esce raccontando i sogni. Ci sono pietre per sognare e pietre su cui si sogna. I dolmen, enormi pietre piatte disseminate un po’ per tutto il centro Europa, forse erano letti per sognare, o tavole su cui focalizzare l’energia concentrata di Terra e Cielo, energia cosmo-tellurica.
Gli antichi Celti dicevano che gli dei stanno nelle isole dei sogni, oltre la spaccatura della terra, oltre la nona onda, e ricevevano da loro, sognando, messaggi in versi, ottenuti con pratiche incubatorie a fini poetici, stendendosi in terra in stanze buie col capo fasciato e il corpo coperto, addormentandosi in un sonno simile alla trance.
Del resto tutti i grandi testi sacri, I Veda, la Bibbia, il Corano, le Upanishad sono in versi. Il dio si comunica rivelandosi attraverso la poesia. La poesia è la forma iniziatica del sapere sacro…
…Molti popoli conoscono l’incubazione sacra, modo di sognare rituale in un luogo sotterraneo. Grotta o buca scavata nella terra o anche in un bosco sacro, in cui si potevano avere sogni profetici. Anche i Sumeri la praticavano, il sognatore scendeva in un luogo sotterraneo, ci dormiva una notte e poi raccontava il suo sogno a un sacerdote che vi leggeva una profezia. In Sardegna sono state trovate testimonianze di questa pratica nei nuraghe sotterranei in cui probabilmente si praticava l’incubazione sacra…
Ancora oggi, fortunatamente, esistono delle “isole” nelle quali culture protette e lontane dalla tecnologia e dal progresso, che spesso annebbia le nostre capacità e il senso della vita, vivono quasi senza tempo a diretto contatto col sogno, conoscendo e parlando un linguaggio atavico di simboli conosciuti da tutti i popoli.”
Testo tratto da: Antrodellamagia
Da Asclepio a San Michele Arcangelo
Possiamo collegare la figura di Asclepio con quella dell’Arcangelo Michele. Il culto Micaelico, infatti, è legato molto spesso alle caverne. Il santuario più importante di San Michele, il primo d’Europa, è quello di Monte Sant’Angelo, sul Gargano (Puglia). Nella grotta dove l’Arcangelo si è manifestato per la prima volta nel 476 d.C. esisteva infatti il culto pagano legato a Podalirio, figlio di Asclepio. Anche nella sacra grotta della Montagna del Sole si praticava il rituale dell’incubatio. Ed i pellegrini giungevano a piedi per ricevere guarigioni attraverso questo rituale e bevendo l’acqua che sgorgava direttamente dalla roccia. Sin dai culti pagani, quindi, la sacra grotta è stata un luogo di pellegrinaggi di guarigione. Oggi è il punto terminale della Via Sacra Longobardorum. Ed insieme agli altri 6 santuari dedicati all’Arcangelo Michele costituisce la ley lines. Una linea energetica del bene che connette i 7 più importanti santuari micaelici.
Pellegrini e pellegrinaggi
Nel Medioevo i pellegrinaggi verso Santiago verso Roma verso Gerusalemme avevano una componente religiosa molto profonda. Ma se analizziamo più in profondità c’era un aspetto terapeutico. Mettersi in cammino per molti pellegrini era un risolvere problemi profondi che avevano. Si mettevano in cammino persone malate, depresse, affette da malattie mentali, persone vicino al baratro. Ecco, quindi, che il mettersi in cammino per mesi era l’inizio della loro cura. Mettersi in cammino era già un atto curativo in sé. Predisponeva alla guarigione.
Durante il cammino si porta la propria attenzione all’ascolto del proprio corpo. Tale attenzione ci permette di prendere consapevolezza di quali sono le problematiche che ci affliggono. Questo approccio implica in qualche maniera una predisposizione alla guarigione quindi. E’ questo il segreto: consapevolezza e attenzione. Questi sono i due strumenti che ci possono riportare al nostro Sé interiore; ad un contatto con la parte più intima e profonda di noi stessi. E la camminata favorisce tutto ciò. Camminare ci fa sviluppare attenzione e consapevolezza verso noi stessi e verso ciò che ci circonda. Ci rende più ricettivi ai messaggi che ci arrivano; non più dormendo, come nell’incubatio; ma camminando.
Il Camminare tra gli indiani d’America
Gli indiani sono un popolo che da sempre ha utilizzato il camminare come qualcosa di imprescindibile. Castaneda nei suoi libri ci parla dei Toltechi, un popolo di cultura sciamanica. Essi percorrevano lunghi cammini e pellegrinaggi. Camminano in gruppo in uno stato di meditazione permanente. Utilizzando le camminate dell’attenzione entrano in uno stato di armonia, di benessere, dato dalla forza del cammino. Anche le persone più deboli e malate si mettevano nel gruppo e camminavano. Il gruppo sviluppa un’energia che trasporta e coinvolge tutti.
I filosofi ed il camminare
Tutti i più importanti filosofi, uomini illustri, grandi maestri hanno parlato del camminare e dei suoi poteri terapeutici.
Rousseau, Nietzsche, Herman Hesse. Tutte le grandi menti ci hanno lasciato una testimonianza del potere del camminare.
Tutti i più grandi pensieri sono concepiti mentre si cammina.
(Friedrich Nietzsche)
Se cercate idee creative andate a piedi. Gli angeli sussurrano a uomo quando va a fare una passeggiata.
(Raymond I. Myers)
Il Camminare oggi
Ad un certo punto l’uomo ha smesso di camminare. Ha smesso di usare il camminare come mezzo di locomozione. Siamo diventati stanziali. Ci muoviamo solo con l’automobile, il treno, il bus. Questo ha fatto si che si perdesse la consapevolezza del camminare come terapia.
Dopo qualche ora di cammino inizia subito una trasformazione dentro di te. Aumenta il ricambio delle scorie attraverso il sudore. Sudare è un atto benefico. Non è solo un buttare fuori tossine. Questo buttare fuori è anche e soprattutto liberarsi a livello psichico. Buttare fuori pensieri negativi e intossicazioni mentali. Ecco che, quindi, raggiungi una situazione di benessere tale, uno stato di grazia così alto, che camminare diventa la tua vita.
E’ tutto lì. Non ti serve altro. Non c’è un punto di arrivo da raggiungere. Non c’è una meta. Il cammino è la meta! Riscoprite il piacere, il potere ed il benessere di camminare.
Alzatevi dal divano, lasciate stare il centro commerciale. Almeno la domenica, dedicatevi un giorno per voi. Alzatevi e camminate!