Birdwatching: come, dove, quando?

Birdwatching: come, dove e quando uscire per un’escursione?

birdwatching come dove quandoMolti amanti della natura o fotografi naturalisti si chiedono: come, dove e quando uscire a fare una escursione birdwatching? Possiamo uscire per fare una escursione o una passeggiata ammirando le bellezze della natura praticamente in ogni periodo dell’anno. In ogni ora della giornata ci sarà sempre qualcosa di bello da vedere. Per quanto riguarda l’osservazione degli uccelli il discorso è un pò diverso. Sono soltanto alcune le fasce di orari della giornata che ci permettono di osservare al meglio l’avifauna e queste fasce di orari cambiano a seconda dell’alternarsi delle stagioni.

Qual’è la stagione migliore per fare birdwatching?

La primavera è indubbiamente la stagione migliore per quanto riguarda il birdwatching. Questo perché gli uccelli riprendono le loro attività, inizia la stagione degli amori, quindi gli uccelli si muovono e si spostano. Inoltre le chiome degli alberi non sono ancora molto fitte quindi possiamo osservare molto più facilmente gli uccelli anche nei boschi. La primavera, inoltre, è sinonimo di migrazione. Molte sono le specie di uccelli che vengono a trovarci durante questa stagione e molte altre quelle che passano oppure si fermano per una sosta. Gli orari più indicati per uscire sono indubbiamente quelli del mattino; sia il mattino presto che la tarda mattinata e anche il tardo pomeriggio. L’estate non è un buon periodo per andare a fare birdwatching. La stagione riproduttiva degli uccelli infatti è finita ed essi sono per lo più impegnati nella cura della prole.  Tutto ciò rende gli uccelli molto più schivi ed elusivi e quindi sono molto più difficili da osservare. Gli unici momenti utili per osservarli in estate sono all’alba e nel tardo pomeriggio.

Ed in autunno?

In autunno gli uccelli riprendono le loro attività, soprattutto quelle legate alla ricerca di cibo in vista dell’inverno. In questa stagione,quindi, sono molto più attivi ed è più facile osservarli. Inoltre in autunno si svolge la migrazione quindi è il momento proficuo per vedere alcune specie che si preparano a svernare a sud oppure altre specie di passaggio. In questa stagione è bene uscire al mattino o di pomeriggio.

Contrariamente a quanto si possa pensare l’inverno è una buona stagione per uscire a fare birdwatching. Gli alberi hanno perso le loro foglie, i rami sono nudi per cui possiamo osservare molto bene le specie di bosco. Inoltre in inverno possiamo osservare le specie svernanti che vengono a trovarci dal nord europa, soprattutto gli anatidi.  Infine numerosi sono i passeriformi che si avvicinano alle case alla ricerca di cibo. Date le temperature più rigide gli uccelli usciranno in tarda mattinata oppure nel primo pomeriggio per sfruttare le ore più calde della giornata.

Ovviamente quando usciamo per fare un’escursione in natura tutto va a fortuna, non c’è mai la certezza di poter osservare le specie che desideriamo vedere.

Altri fattori da tenere in considerazione nel birdwatching.

birdwatching come dove e quandoAnche il tempo meteorologico è un importante fattore da tenere in considerazione perché gli uccelli non usciranno sempre in tutte le condizioni meteo. Essi usciranno tendenzialmente quando c’è il sole, come detto prima, purchè non sia troppo caldo. Il vento è un fattore limitante molto importante per gli uccelli.

A parte qualche gabbiano o sterna di solito durante le giornate ventose staranno al riparo tra la vegetazione e sarà quasi impossibile osservarli. Stessa storia quando piove, anche se alcune specie delle zone umide non sembrano soffrire molto la pioggia. Anche quando è nuvoloso essi tendono a essere più schivi e uscire di meno. Il momento migliore per andare a osservarli è subito dopo una pioggia. Questo perché gli uccelli sono stati costretti a stare al riparo durante  la pioggia quindi devono recuperare il tempo perso e andare alla ricerca di cibo.

Dove andare a fare Birdwatching in Puglia?

Dovunque! Dovunque andiamo troviamo sempre specie di uccelli tipiche e caratteristiche.

birdwatching ugentoTra i siti italiani rilevanti per il monitoraggio della migrazione dei rapaci diurni in Puglia, compare per esempio Capo d’Otranto. L’area, nel suo complesso, oltre ad avere un grande valore paesaggistico e naturalistico in senso generale è anche nota come area di svernamento di specie di uccelli acquatici e come punto di osservazione per uccelli marini.

Ma anche le paludi e le zone umide non sono da meno. Qui nel Salento il Parco Naturale di Ugento è il paradiso salentino degli uccelli migratori. Qui, infatti, oltre alle numerose colonie di gabbiani reali e cormorani è possibile osservare aironi rossi e cenerini, cannaiole o rari esemplari di fenicotteri. Nei chiari d’acqua nuotano numerose le folaghe, le gallinelle d’acqua e i germani reali, mentre nel canneto è possibile incontrare la natrice o biscia dal collare e la rara tartaruga palustre.

E che dire invece dell’oasi wwf di Torre Guaceto dove è stato avvistato il cavaliere d’Italia? Per non parlare poi della Riserva de “Le Cesine”, oppure ancora della colonia stabile di fenicotteri rosa di Salina dei Monaci o dei numerosi aironi che si possono avvistare nella Palude del Capitano (Parco Naturale di Portoselvaggio). Persino durante una escursione di trekking a Matera in primavera possiamo avere la fortuna di osservare il Falco grillaio svolazzare tra i sassi e nidificare nei fori della pietra calcarea sotto i tetti delle case del centro storico nei cosiddetti “Sassi”. Il Falco naumanni (questo il suo nome scientifico) è infatti anche il simbolo del parco della murgia materana e delle chiese rupestri di Matera.

Insomma, c’è l’imbarazzo della scelta. Basta decidere dove andare. Dal Gargano alla Murgia, al Salento abbiamo l’imbarazzo della scelta.

foto gentilmente concesse dagli amici di “Flora e Fauna del salento”

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