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Descrizione escursione
Trekking Salento: alle Spunnulate di Torre Castiglione, nella zona compresa tra l’area “Palude del Conte” e località Torre Castiglione ed all’interno dell’Area Marina Protetta. Siamo a circa 10 Km a ovest di Porto Cesareo (Lecce). Numerose doline, dette “Spunnulate”, caratterizzano il profilo geologico, botanico, faunistico e paesaggistico del territorio. Le spunnulate, particolarità naturalistiche della Terra d’Arneo, prendono il loro nome da termine di origine dialettale “spunnare”, cioè sprofondare, che indica l’evento di origine carsica da cui esse hanno origine. Il fenomeno è legato alla fase di cedimento della volta di cavità sotterranee costituite da rocce organogene particolarmente friabili e, di conseguenza, facilmente modificabili dalla presenza di acqua ipogea, acque meteoriche ed acqua marina, visto che molte di queste grotte comunicano direttamente con il mare. Particolarmente interessante è la variegata vegetazione, tipica della macchia mediterranea, che dà un tocco di vitalità a questo terreno roccioso : lungo i bordi superiori l’asfodelo ramosus e l’urginea maritima; lungo le pareti lecci, mirto; sul fondo la flora è igrofila e acquatica. Ciò è dovuto al particolare microclima che si instaura all’interno di esse: al riparo dai venti marini carichi di salsedine, sono alimentate dall’umidità e dall’acqua delle risorgive e, soprattutto, non subiscono l’intensa attività di pascolo e il depauperamento dovuto ad interventi ed attività umane. Importante anche l’aspetto avifaunistico del sito per la presenza, nel periodo delle migrazioni, di specie di uccelli che, nel tempo, si vanno numericamente riducendo. L’habitat delle “spunnulate” è particolarmente delicato ed è un’importante testimonianza da salvaguardare: queste cavità hanno preservato l’originaria vegetazione locale che è invece scomparsa nell’area circostante. Le “Spunnulate” di Torre Castiglione ci ricordano che gran parte dell’acqua dolce presente sul nostro pianeta giace sotto i nostri piedi e che la terra, che appare un solido, in realtà è una spugna: conserva all’interno delle sue viscere il suo “oro blu”, con il suo valore che non va mai fuori corso. Esse sono testimonianza di un habitat particolarmente delicato, nicchia ecologica da salvaguardare, un vero “giardino dell’Eden acquatico” del Mare Nostrum: una realtà unica per la sua alta concentrazione di biodiversità, uno scenario magico, luogo di incubazione e al tempo stesso di metamorfosi.