Cyclolenti: mi casa es tu casa

Cyclolenti: accoglienza ed ospitalità

Un bel giorno di qualche settimana fa un amico e socio mi chiede se potessi ospitare due ragazzi che stavano facendo un viaggio in bicicletta, ed io, senza esitare nemmeno un attimo, in qualità di pellegrina, viandante, nonchè hospitalera volontaria sul Cammino di Santiago, non potevo esimermi dall’accogliere questi ciclisti lenti nella mia dimora, a Brindisi.

Marco, 31 anni italiano, e Tiphaine, 26 anni francese hanno iniziato a viaggiare in bicicletta alla scoperta del mondo e delle realtà ecosostenibili. Un viaggio di durata indefinita in cui i ritmi, lenti come in bicicletta, si allineano a quelli della natura. Il loro progetto, CycloLenti, confluisce in un blog in cui condividono le loro esperienze.

Arrivano a Brindisi nelle ultime ore di luce, offro loro una bella doccia calda, un comodo letto su cui riposare le membra e una cena casereccia, tipica salentina. Mentre consumiamo il cibo chiedo di raccontarmi la loro storia. Non so niente di loro, ma i valori del Cammino e della Gratitudine mi hanno fatto aprire le porte di casa ai Cyclolenti.

Spinti dalla voglia di viaggiare, scoprire stili di vita sostenibili, ma senza grosse risorse finanziare hanno deciso di partire in bicicletta in giro per il mondo. E così uniscono l’utile al dilettevole: pedalano e allo stesso tempo imparano dalle realtà ecosostenibili che visitano. “Ma com’è nata la decisione di mollare le vostre vite e girare il mondo in bicicletta?” chiedo curiosa. “Il passo vero e proprio l’abbiamo fatto quando ci siamo resi definitivamente conto che esistono tante valide alternative al modello proposto dalla società. Più che “mollare” questo viaggio rappresenta la nostra risposta alla “crisi”. Ci siamo rimboccati le maniche per studiare e mettere in pratica alcune delle soluzioni possibili ai problemi di oggi”.

Sono partiti a fine maggio ’14 dalla costa atlantica francese. Hanno costeggiato tutto il nord della Spagna, pedalato in lungo e in largo il Portogallo. Arrivati in Andalusia hanno fatto ‘barca stop‘ e una barca a vela gli ha dato un passaggio fino in Sardegna. Da lì sono arrivati a Napoli. A Caserta, dove c’è la famiglia di Marco, una pausa prima di attraversare gli appennini e arrivare in Puglia, fino a Brindisi, per imbarcarsi per la Grecia. Ad oggi hanno percorso più di 5000 km. Finanziano il loro viaggio con i loro risparmi e grazie all’aiuto delle persone che sposano la loro causa. Sono attrezzatissimi! Tenda, sacco a pelo, materassino, pentole e fornello sono indispensabili per affrontare questo viaggio in completa autonomia. In questo modo non spendono più di 5 euro al giorno a testa. Inoltre hanno avviato due campagne di raccolta fondi: “portaci a spasso” con una donazione ricevi la t-shirt bio fatta con fibre di canapa e “facci pedalare..finanzia dei km” con 0,50€ finanzi un km del viaggio, la metà è devoluta a ‘Life Project 4 Youth’ una ong che opera in Indocina e che andranno a visitare quando arriveranno laggiù. “Avete vissuto qualche esperienza particolare?” gli domando. “Assolutamente si. Quando ci si lascia andare, quando si abbandonano i condizionamenti mentali e ci si apre al mondo, il mondo si aprirà a te e una serie di coincidenze e fattori ti guideranno in questo grande flusso che è la vita. I risvolti delle situazioni sono di solito i momenti più belli. Ad esempio si è fatto buio, non sai dove piantare la tenda, sei stanco morto, hai fame, freddo, non hai più forze e non sai proprio cosa fare. Un attimo dopo una persona ti invita a casa e in men che non si dica ti ritrovi al calduccio a fare due chiacchiere con la pancia piena e un bicchiere di vino in mano. I momenti più faticosi sono quelli prima che la situazione abbia un risvolto”. Parliamo di Wwofing, co-working, realtà virtuose che hanno incontrato sul loro cammino. “Già nel giro di pochi mesi abbiamo toccato con mano che è possibile fare impresa sostenibile, costruire con le proprie mani una casa con elementi naturali e spendendo pochissimo (altro che mutuo trentennale), essere autosufficienti dal punto di vista energetico ed alimentare”. Marco e Tiph ancora non sanno con esattezza cosa faranno alla fine del loro viaggio, ma vorrebbero prendere un pezzetto di terra, costruire con le loro mani una casetta, vivere in modo semplice e naturale facendo quello che gli piace senza accettare pesanti compromessi. Una cosa è sicura, dopo questo viaggio sicuramente non gli mancherà l’ispirazione.

Il loro viaggio contiene un messaggio rivoluzionario; il messaggio della decrescita: cambiare si può, è alla portata di tutti e si può fare ora! E’ questo il messaggio che in forma silente risuona, anche dal loro logo e nome: due lenti, appunto, attraverso cui vogliono guardare il mondo con occhi nuovi.

Luigina Geusa

Seguite Marco e Tiphaine in giro per il mondo:

Blog : http://cyclolenti.weebly.com

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