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Ferragosto all’avventura in Molise
Il Molise è una delle più piccole regioni d’Italia ma ha tanto da offrire dal punto di vista naturalistico. Non solo montagne ma anche cascate, torrenti, laghi, borghi medievali arroccati e tanto altro ancora. Non è troppo turistica per cui è la meta ideale per trascorrere 3 giorni di vacanza multisport all’avventura tra brevi trekking ed altre esperienze. Faremo infatti bici, canoa, trekking someggiato e piccoli trekking a piedi.
Saranno certamente 3 giorni molto ricchi di tanta bellezza, 3 giorni di vacanza attiva in compagnia di chi come te ama scoprire luoghi incontaminati e stare in mezzo alla Natura!
Programma del trekking avventura in Molise
Sabato 13 agosto:
Trekking alle cascate di Carpinone
Partenza con auto proprie da Lecce, Brindisi e Bari ed arrivo a Carpinone, borgo medievale dell’Alto Molise. Il centro storico è molto carino ed è circondato da due antiche cinta murarie: la prima cinge il medievale Castello Caldora, la seconda invece racchiude la parte bassa del paese. E’ proprio da questo piccolo e grazioso borgo che partirà il nostro primo giorno di trekking avventura in Molise, con un favoloso trekking alle cascate di Carpinone e la cascata Schioppo. Il borgo infatti è circondato da una natura incontaminata e, nascoste dal bosco, è possibile vedere ben 3 cascate!
Le cascate di Carpinone, le più grandi, sono due cascate parallele che nascono dall’unione dei fiumi Carpino e Tura: una delle due è artificiale per far in modo che l’acqua arrivi alla centrale idroelettrica a valle. La cascata piccola, Lo Schioppo, si forma grazie al fiume Tura ed è interamente naturale. Vi è poi una terza cascatella proprio sotto al borgo con la spiaggetta del Rio Coste.
Le cascate di Carpinone sono un vero e proprio spettacolo della natura e sono una delle mete imprescindibili per tutti gli amanti del trekking e dei luoghi incontaminati! Pranzo al sacco autogestito. Terminato il trekking alle cascate di Carpinone ci sposteremo ad Isernia per la visita guidata del Museo del Paleolitico.
Visita guidata al museo del Paleolitico di Isernia
Tra i 700.000 e i 500.000 anni fa la piana di Isernia fu frequentata a più riprese da gruppi di antenati dell’uomo moderno. I resti delle attività di caccia e sfruttamento delle risorse animali hanno formato il sito archeologico di Isernia La Pineta: questo è il cuore pulsante del Museo nazionale del Paleolitico meta obbligata per chi vuol scoprire, in un moderno museo, le tappe dell’evoluzione umana attraverso comportamenti e tecnologie preistoriche.
Resti di bisonti, rinoceronti e elefanti associati a strumenti in calcare e schegge in selce sono stati abbandonati dai gruppi umani che hanno frequentato l’area di Isernia circa 600.000 anni fa.
La fedele ricostruzione di una porzione della superficie archeologica all’interno di una delle sale espositive del museo, vetrine con i reperti più significativi, pannelli didattici e un divertente schermo interattivo permettono di conoscere la storia più antica del capoluogo Molisano. La ricostruzione di una capanna paleolitica e una neolitica e la riproduzione a grandezza naturale di un esemplare di Elephas antiquus completano il percorso espositivo rendendolo ancora più coinvolgente e suggestivo. Al termine della visita ci sposteremo sul meraviglioso lago di Castel San Vincenzo dove pernotteremo in un campeggio proprio sulle sponde del lago in un contesto naturalistico di grande bellezza. Procederemo quindi al montaggio delle nostre tende. Cena tipica e pernottamento.
Domenica 14 agosto:
Canoa sul lago Matese
La mattina spostamento nel Parco Nazionale del Matese per una fantastica esperienza sportiva. L’attività verrà svolta in acqua piatta su imbarcazioni stabili (canoa canadese) per consentire l’accesso a tutte quelle persone che si avvicinano a questo tipo di sport per la prima volta. Acqua limpida, paesaggio mozzafiato e natura incontaminata faranno da cornice all’escursione sul lago Carsico più alto d’Italia. Conclusa l’esperienza in canoa sul lago del Matese ci sposteremo a Venafro per la seconda parte della giornata che sarà di impronta culturale.
Visita guidata di Venafro, del castello Pandone, museo archeologico ed oasi wwf Le Mortine
Venafro è uno dei borghi più belli del Molise. Il borgo di Venafro è circondato da mura ed ha il suo punto più alto nel Castello Pandone, di origine longobarda, che ospita al suo interno il Museo Nazionale del Molise, custode di opere del territorio regionale di grande valore storico e che visiteremo con una guida locale.
Venafro è conosciuta anche come la “città delle 33 chiese”, per il gran numero di edifici religiosi presenti sul suo territorio, di cui alcune chiuse al culto e abbandonate. La concattedrale di Santa Maria Assunta risale al V secolo e fu costruita sotto il vescovo Costantino sui resti di un tempio pagano. L’edificio religioso più importante della città si trova ai piedi del Parco Oraziano, il parco regionale agricolo storico dell’olivo di Venafro. Tra le altre chiese meritevoli di una visita, vi è la chiesa dell’Annunziata, bellissimo esempio di architettura barocca, la cui costruzione originale risale al Trecento, con la sua cupola affrescata visibile da ogni angolo della città.
Al centro moderno di Venafro vedremo l’anfiteatro romano, che ha però subito alcune sovrapposizioni medievali e seicentesche, il teatro romano, situato a monte dell’ultimo decumano, e numerosi resti storici, tra cui tracce di un acquedotto romano, della cinta muraria di epoca sannitica e alcuni reperti medievali.
La visita di questa importante città si concludererà nello splendido scenario delle acque del fiume Volturno presso l’oasi WWF Le Mortine. Qui le acque del fiume Volturno penetrano in un fitto bosco idrofilo, dominato dal Salice rosso, dal Salice bianco, dal Pioppo bianco e dall’Ontano nero. Questi alberi si specchiano nelle pozze d’acqua limpide create dal fiume, creando singolari visioni “magiche”. Tutta l’area è collocata su alcune importanti rotte migratorie e per questo è frequentata da parte della tipica avifauna delle zone umide.
A passo d’asino sotto le stelle (serata astrofila)
Ci recheremo nel grazioso borgo di Fornelli nel tardo pomeriggio. L’attività si struttura in una passeggiata a passo d’asino in natura di circa 3km (a/r), pic nic in riva al fiume e visione delle stelle, spiegazioni di miti e costellazioni.
La prima parte sarà su un vero e proprio laboratorio di conoscenza e gestione dell’animale in passeggiata.
Particolarità è quella di non andare a dorso d’asino ma accanto ad esso in modo da riscoprire il
territorio con il suo passo cadenzato.
Ogni partecipante avrà la possibilità di accompagnare l’asino durante il tragitto.
A seguire ci fermeremo nei pressi del fiume Vandra e consumeremo una “mappatella” – pranzo del
contadino- con prodotti del territorio.
La visione delle stelle verrà effettuata ad occhio nudo con supporto di laser astronomico.
A questa si affiancano notizie scientifiche riguardanti l’universo e la narrazione dei miti e delle leggende
legate alle costellazioni. Insomma, una bella serata d’agosto molto alternativa!
Pernottamento in campeggio.
Lunedì 15 agosto:
Tour sul lago di Castel San Vincenzo, complesso monumentale di San Vincenzo al Volturno ed il paese fantasma di Rocchetta Alta
Partiremo direttamente dal campeggio per una mattinata intorno al lago di Castel San Vincenzo con varie soste, anche lunghe, lungo il percorso piuttosto pianeggiante. La prima tappa sarà il complesso monumentale di San Vincenzo al Volturno, costituito dal palazzo abbaziale, dalla chiesa abbaziale area archeologica dell’abbazia carolingia e dalla cripta di Epifanio.
L’Abbazia di San Vincenzo al Volturno è un luogo incantato, dove il tempo sembra essersi fermato a parecchi anni fa. Un luogo che coniuga spiritualità, il fascino della storia che lo caratterizza e la natura incontaminata in cui è situato. Sorge sulla riva destra del fiume Volturno vicino all’omonimo lago, nel territorio dei comuni di Castel San Vincenzo e di Rocchetta a Volturno in provincia di Isernia, nell’alta valle del Volturno.
La storia racconta che tra gli ospiti del complesso, intorno al XII secolo, furono i monaci benedettini, che vi si insediarono quando l’arrivo dei Normanni aveva reso insicure queste terre. Tuttavia le origini del monastero, attribuite ai longobardi, sembrano datare circa al primo secolo dopo Cristo. Queste informazioni ci sono state rese dal Chronicon Vulturnense, un codice miniato redatto per difendere l’onore ed il prestigio del monastero dal passare del tempo. Fonti raccontano come l’abbazia fosse allora già uno dei complessi religiosi più importanti d’Europa.
Nel 1832 un contadino di San Vincenzo, piantando le vigne, vide crollare il terreno sotto i suoi piedi cadendo in una grotta. La grotta era una delle cripte antiche dell’abbazia, ma è solo con gli scavi del 1979, grazie ad una delegazione di archeologi britannici, che ci si trovò di fronte ad uno dei siti archeologici alto medioevali più importanti d’Europa.
Gli scavi portano alla luce resti dal valore storico inestimabile: è stata definita da alcuni archeologici la “Pompei alto-medioevale”. Un sito stupefacente, caratterizzato dalla monumentalità dei resti e da una estensione molto ampia del sito stesso. Questo è l’unico luogo in Europa sul quale poter camminare su un pavimento del nono secolo dopo Cristo. Oggi il sito è sicuramente un importante ritrovo turistico per chi vuole godersi il fascino della storia che circonda questo luogo.
Nella Cripta di Epifanio si possono trovare tra i cicli pittorici più importanti dell’alto Medioevo europeo. Una importanza derivata non solo dal loro particolare carattere artistico, ma anche dal fatto di avere la capacità di riassumere, in uno spazio fisico molto limitato, il complesso ed articolato universo della cultura religiosa di quell’epoca. Gli affreschi che si possono trovare all’interno della cripta lasciano davvero senza fiato, risalgono al IX secolo per opera di artisti di scuola longobarda beneventana e racchiudono gran parte della simbologia Cristiana di quell’epoca.
Faremo una visita guidata al complesso monumentale di San Vincenzo al Volturno per apprezzarne ulteriormente la storia ed il suo valore. Continueremo poi fino a raggiungere le sorgenti del Volturno e poi il borgo abbandonato di Rocchetta Alta. Rocchetta Alta oggi è un paese fantasma che corrisponde all’antico nucleo abitativo di Rocchetta a Vulturno la cui popolazione, in seguito ai fenomeni franosi dell’800, si è trasferita più a valle, a Rocchetta Bassa. Rocchetta Alta è oggi considerata la perla delle Mainarde. Il nostro tour si conclude costeggiando il lago di Castel San Vincenzo e rientrando al campeggio per l’ora di pranzo circa.
Nel pomeriggio ci sarà una breve ma bellissima escursione di trekking alla jacuzzi del torrente Lorda, dove potremo trovare refrigerio nelle sue freschissime acque!
La jacuzzi del torrente Lorda
Ci sposteremo in auto nella vicina Sant’Agapito, all’interno della profonda valle scavata dal Torrente Lorda, seguendo il suo limpido corso d’acqua. Cascate, Cisterne e Pozze di fresche acque allieteranno il nostro bisogno di freschezza mentre i nostri occhi si sazieranno di un ambiente selvaggio e incontaminato che affascina e stupisce con le sue infinite forme e colori. Ci sposteremo a piedi alternando il fondo del nostro percorso anfibio tra acqua e terra. Ci immergeremo nel Torrente Lorda per raggiungere fiabesche pozze chiamate la jacuzzi del Torrente Lorda dove i più audaci potranno provare l’ebrezza di bagnarsi in acqua freschissima. La rotta seguita è un’antica via di collegamento che, in questo tratto, unisce i due comuni di Sant’Agapito e Longano. Sarà un altro luogo che ci lascerà senza parole per la sua straordinaria bellezza.
Rientro in campeggio per la doccia e cena in ristorante con i piatti della tradizione molisana.
Martedì 16 agosto:
l’itinerario dell’acqua del Matese: Prata Sannita, le cascate del Lete e la cipresseta di Fontegreca
In mattinata si smontano le nostre tende e si parte in direzione Prata Sannita, ai confini con la Campania. Il borgo medievale di Prata Sannita è molto carino e si contraddistingue per la presenza delle mura turriche e un castello situato su un costone roccioso che domina tutto il centro abitato e le sue case in pietra. Dopo una breve passeggiata nel borgo si scende giù al fiume per vedere l’antico ponte romano che attraversa il fiume Lete e un vecchio mulino. Il Lete, infatti, come ho già scritto, nasce a Letino e affluisce, poco dopo, nel fiume Volturno. E’, tuttavia, un fiume molto importante che ha dato origine al lago di Letino ed è stato utilizzato per lo sfruttamento di energia idro-elettrica proprio a Prata Sannita.
Sono ben 57 le sorgenti che lo alimentano. Raggiunto il fiume percorrere un breve e facile sentiero che ci porterà a scoprire i ruderi della centrale idroelettrica ma soprattutto le splendide cascate del Lete dove potremo trovare refrigerio con un bagno rinfrescante. Una volta tornati in paese ci sarà infine la possibilità di spostarsi nella vicina Fontegreca per visitare la Cipresseta di Fontegreca. Si tratta di fatto di uno dei più estesi e antichi boschi d’Italia costituto da cipressi e, tra l’altro, è l’unico nel mediterraneo a non essere malato di cancro della corteccia. Ancora una volta potremo godere della frescura del bosco e delle varie cascate e pozze d’acqua per un ultimo bagno prima del rientro in Puglia nel pomeriggio. E così si concluderà in bellezza il nostro trekking avventura in Molise a contatto con l’elemento Acqua, in luoghi dove la Natura regna incontaminata.
L’ATTIVITA’ E’ RISERVATA AI SOLI SOCI DI ASD MEDITAZIONI IN MOVIMENTO IN REGOLA CON IL TESSERAMENTO.
Se non sei ancora socio/a, puoi richiedere il modulo di iscrizione inviando una mail.
ORGANIZZAZIONE TECNICA DEL VIAGGIO:
SERAFINO sas Viaggi e Turismo LECCE IT
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